giovedì 24 dicembre 2015

Piccolo pensierino di Natale: il portapane




I grandi poeti e gli storici dell'antichità classica hanno spesso sottolineato l'importanza del pane, alimento la cui presenza si perde nella notte dei tempi, come l'archeologia ha poi confermato.
Nei miti dei greci e dei latini, addirittura gli Dei avrebbero insegnato agli uomini come fabbricarlo: per gli Elleni, Demetra, madre della terra feconda e delle messi, ne era alle origini; secondo i Romani, invece, ci vollero addirittura due abitanti dell'Olimpo per inventarlo: Cerere, divinità del frumento e Pan che insegnò a cuocerlo.


Nel suo significato concreto e simbolico il pane è considerato un DONO dall'alto, da chiedere con umiltà e da aspettare con fiducia e proprio per questo suo stretto rapporto con Dio, diventa immagine della sapienza.


Per le festività natalizie alcune associate si sono dedicate al ricamo e alla confezione di un portapane da regalare alle persone care o da tenere ed usare sulla tavola imbandita di Natale e Capodanno.




L'associazione FILI TRA LE MANI augura a tutti SERENI GIORNI DI FESTA.





grandi poeti e gli storici dell’antichità classica hanno spesso sottolineato l’importanza del pane, alimento la cui presenza si perde davvero nella notte dei tempi, come l’archeologia ha poi confermato. Nei miti dei greci e dei latini, addirittura gli dei avrebbero insegnato agli uomini come fabbricarlo: per gli Elleni Demetra, madre della terra feconda e delle messi, ne era alle origini; secondo i Romani ci vollero addirittura due abitanti dell’Olimpo per inventarlo: Cerere, divinità del frumento e Pan che insegnò a cuocerlo. - See more at: http://www.toscanaoggi.it/Cultura-Societa/Il-pane-e-la-Bibbia-il-pane-e-la-pace#sthash.O0vYa3Mp.dpuf
grandi poeti e gli storici dell’antichità classica hanno spesso sottolineato l’importanza del pane, alimento la cui presenza si perde davvero nella notte dei tempi, come l’archeologia ha poi confermato. Nei miti dei greci e dei latini, addirittura gli dei avrebbero insegnato agli uomini come fabbricarlo: per gli Elleni Demetra, madre della terra feconda e delle messi, ne era alle origini; secondo i Romani ci vollero addirittura due abitanti dell’Olimpo per inventarlo: Cerere, divinità del frumento e Pan che insegnò a cuocerlo. - See more at: http://www.toscanaoggi.it/Cultura-Societa/Il-pane-e-la-Bibbia-il-pane-e-la-pace#sthash.O0vYa3Mp.dpuf

lunedì 21 dicembre 2015

La felicità



A fine lavoro, mentre osservavo, con aria più critica che soddisfatta le mie viole e le mie rose, gironzolavano nella mia mente alcuni versi semplici e cantilenanti, reminescenze scolastiche di tanti anni fa. Eccoli:



“C’è un’ape che si posa

Su un bottone di rosa:

lo succhia e se ne va.

Tutto sommato la felicità

È una piccola cosa”

(Trilussa).



Com’è successo a me nel realizzare questi piccoli ricami a punto pittura.



venerdì 4 dicembre 2015

Fiori in rilievo a punti liberi


Da quando ho imparato la tecnica dei fiori a punti liberi mi si sono aperte nuove strade per realizzare tante idee originali e delicate.

Devo dire che non me lo aspettavo quando, qualche mese fa, con le mie amiche ricamine, ci  siamo messe a studiare quel libro! All’inizio ero attirata dall’aria di festa e primavera che questi ricami riuscivano ad effondere, ora è un vero e proprio susseguirsi di idee che mi corteggiano affinché io le realizzi al più presto.

Devo ammettere che dà molta soddisfazione ricamare i fiori a punti liberi, intanto il loro essere in rilievo li rende così particolari: si notano subito, spiccano! In secondo luogo, una volta apprese le tecniche base, diventano semplici e a quel punto la fantasia ci mette del suo.

 Ad ogni modo, il mio piccolo progetto iniziale, quello con cui ho imparato la tecnica, l'ho concluso! Alla fine le mie iniziali cariche di fiori colorati e delicatamente posate su un lino bianco, hanno trovato la loro strada concretizzandosi in un cuscino! Ho scelto delle tonalità neutre, un lino tortora, per tentare di risaltare il ricamo più che il confezionamento.
 Il bello di ricamare, almeno per me, è che quando poi guardi un lavoro finito ti ricordi dove eri nei momenti in cui lo stavo completando, trasformando un ricamo qualsiasi in una sorta di album dei ricordi. Ecco che ora guardo il mio cuscino e ripenso alle ore passate in Associazione per imparare la tecnica, ripenso alle ore a casa con il naso tra le pagine del libro per migliorare la tecnica, e lo guardo con molta gioia.

Tuttavia, già dopo averlo concluso e appoggiato sopra al mobile dove sognavo di metterlo quando era ancora un progetto su carta, mi sono subito rimessa al lavoro. Il primo, in un certo senso, dolce obbligo è forse  quello di realizzare alcuni regali per delle persone a me care che si erano innamorate di questa tipologia di ricamo. Ecco che ho confezionato dei sacchetti con ricamata la lavanda e riempiti di lavanda del mio giardino, e poi ho ricamato degli asciugamani!
 

Le idee si susseguono e crescono, ringrazio ancora chi ha condiviso con me questo percorso perché imparare questa tecnica mi ha dato un qualcosa in più che prima non avevo.